Ippocastano
Nome latino:
Aesculus hippocastanum L.
Nome comune:
Ippocastano, Castagno d'India
Famiglia:
Sapindaceae
Origine:
Europa, America del Nord
Parte della pianta utilizzata:
Semi
Descrizione
L'ippocastano, Aesculus hippocastanum, è un albero originario dell’Asia minore, che produce dei marroni non commestibili. Tuttavia, non va confuso con il castagno comune, che produce castagne che possono essere mangiate cotte, ad esempio arrostite al fuoco. A parte l'aspetto molto simile, questa confusione deriva dal fatto che, nel linguaggio comune, per marrone si intende una varietà più grande di castagna. Per fare la differenza si può osservare la forma, il marrone è più rotondo, mentre una castagna è più piatta.
La castagna corrispondente al seme dell'ippocastano è utilizzata in fitoterapia. Contiene saponosidi, cumarine (esculina, fraxoside) e tannini (proantocianidoli, esculitanine). Le cumarine sono molecole venotoniche, vasculo-protettive e antiedematose. I tannini, d'altra parte, esercitano una potente azione protettiva sui piccoli vasi sanguigni.
L'ippocastano è tradizionalmente utilizzato in caso di gambe pesanti, di edemi, di fragilità capillare, di emorroidi e di problemi circolatori venosi (insufficienza venosa). I semi di questa pianta sono anche antinfiammatori, antiossidanti e antinfettivi, grazie soprattutto ai loro tannini. L'ippocastano è indicato nei casi di congestione della cavità pelvica (varice, prostatite).
I benefici
L'ippocastano è un antiossidante naturale, tradizionalmente utilizzato per favorire una buona circolazione sanguigna nei microvasi, in particolare negli arti inferiori e in caso di emorroidi. Riduce anche la sensazione di gambe pesanti.
Pubblicazioni scientifiche
L'ippocastano è oggetto di oltre 402 pubblicazioni scientifiche.
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