Rafano nero
Nome latino:
Raphanus sativus var. niger (Mill.) J. Kern
Nomi comuni:
Rafano nero, Radice d'inverno
Famiglia:
Brassicaceae
Origini:
Asia, Area del Mediterraneo
Parte della pianta utilizzata:
Radice
Descrizione
Il rafano nero è una pianta della famiglia delle Brassicaceae. La sua radice è utilizzata in fitoterapia, ma anche in varie ricette. Il rafano nero ha molti benefici per la salute, tanto da essere usato come moneta nell'antico Egitto. La sua fama lo ha portato persino a essere raffigurato tra i geroglifici del tempio di Karnak.
La radice di rarafano nero contiene flavonoidi, ma anche molte vitamine, tra cui la vitamina A, le vitamine del gruppo B, tra cui la B9, e la vitamina C. Questa radice contiene anche minerali e oligoelementi (iodio, magnesio, zolfo, zinco, calcio).
Il rafano nero ha un effetto detossificante sul fegato, favorendo l'eliminazione degli xenobiotici presenti negli alimenti. Inoltre, questa radice favorisce la secrezione di bile da parte del fegato (azione coleretica) e provoca (stimola) lo svuotamento della cistifellea (azione colagoga).
Inoltre, il rafano nero ha proprietà digestive e contribuisce al corretto funzionamento del metabolismo. Aiuta a ridurre il colesterolo, e ha un effetto gastroprotettivo stimolando la secrezione di muco. Il ravanello nero, inoltre, fluidifica il muco e ha un effetto espettorante e antitosse. È anche antinfettivo (con attività contro l'Helicobacter pylori), antiossidante e antinfiammatorio.
I benefici
La sua composizione in zinco, calcio, magnesio e fosforo consente un apporto di minerali e oligoelementi. Viene utilizzata per la sua azione sulle vie epato-biliari.
Pubblicazioni scientifiche
Il rafano nero è oggetto di oltre 1274 pubblicazioni scientifiche.
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